Il giorno 28 ottobre 2023 è previsto il convegno “Occupare l’immaginario” una giornata con Antonio Caronia. Poiché non ci è stato possibile fare un intervento in persona, riteniamo doveroso, vista l’importanza che Antonio Caronia ha avuto per la nostra rivista, pubblicare l’intervento che avremmo voluto fare a questo convegno. Alla fine dell’intervento potete ascoltare l’intervista fatta ad Abo (uno degli organizzatori del convegno) e a Marco Dubini della redazione di UAU su questo convegno.
Intervento della redazione di UAU al convegno del 28/10/2023 “Occupare l’immaginario”
Questo è il nostro contributo, una nostra piccola riflessione per il convegno al Teatro La Cucina di Milano del 28/10/2023.
UN’AMBIGUA UTOPIA, the original, esce nel 1977 e muore nel 1982. Antonio entra nella redazione (allora collettivo) a partire dal n. 3 e vi resta sino al n. 9. Nel giugno 2020 esce il n. 10 di UAU a cura di uno dei redattori “reduci” dei primi 9 numeri insieme ad alcuni allievi di Antonio. Altri 7 redattori reduci, nell’ottobre 2021 producono il n. 11, poi il n. 12, il 13 mentre è in preparazione il n. 14, previsto per il 2024 dal titolo monografico GUERRA E PACE.
Perdonate questa breve ricostruzione dei fatti legati alla rivista di critica marx/z/iana che riteniamo utili per comprendere meglio il senso del nostro intervento a questo convegno.
Affronteremo, e brevemente, due temi per noi importanti e relativi al lascito di Antonio.
La morte della fantascienza
…la nostra scelta deriva dalla convinzione che la SF non tratta di utopie impossibili, ma è calata nella realtà…..Questa è una pubblicazione a cura di un gruppo ristretto (per ora) di compagni che si sono ritrovati uniti nella passione per la letteratura di fantascienza e che la intendono non solo come pura evasione ma anche e soprattutto come chiave, senz’altro appassionante, di lettura dei problemi di ieri, oggi e domani”
dall’editoriale del n.11 di UAU che riporta alcune frasi dell’editoriale del n.1 di UAU del dicembre 1977
“la fantascienza è un gigantesco repertorio dell’immaginario contemporaneo, una massiccia raccolta di studi sulla psicologia dell’uomo che verrà, un’esplorazione sistematica e vorticosa dei paesaggi che qualcuno, dopo di noi, abiterà. Questa è la ragione della sua morte“
da: Una giornata con Antonio Caronia, La fantascienza dopo la morte della fantascienza, https://occuparelimmaginario.noblogs.org/
Noi pensiamo, come ci pare anche Antonio pensasse, che la fantascienza non sia affatto morta ma vivissima e “vegetissima”.
Questo in quanto modalità di lettura del presente, del passato e del futuro. Lo testimonia non solo il grande sviluppo di opere (molte, oggi, di autrici e autori italiani) in qualità e quantità; e lo certifica anche il grande sviluppo di attività (libri, convegni, dibattiti, riviste, case editrici) di critica della letteratura di SF. E’ una fantascienza diversa di quella passata e classica perché, ancora una volta, parla del mondo d’oggi, diverso da quello di decenni fa. Noi di UAU intendiamo fornire il nostro contributo fattivo alla vita, sempre rinnovata, di questa modalità letteraria.
Memoria, ricordo, rivisitazione del passato
Quando, oggi, penso alla mia infanzia, la penso diversa da come la pensavo solo venti anni fa e la penserò probabilmente diversa, tra qualche anno. Se penso ai primi tre numeri di UAU….lo stesso per mia infanzia; e così per i successivi. Se penso ad Antonio Caronia oggi, lo penso diverso da come lo vivevo quando, alla fine degli anni ‘70 ho partecipato con lui alle numerose attività del Collettivo di UAU e in modo ancora diverso da quando. Nel 2010, lo rividi alla presentazione del libro da lui curato per Mimesis “Filosofie di Avatar” . Oggi mi ricordo ancora la lunga conversazione che ebbi con lui in quell’occasione.
Faccio questa lunga premessa per sostenere l’idea che la verità (anche la mia, personale) muta, continuamente cambia. Non esiste una sola verità (interpretazione) della persona Antonio Caronia e nemmeno di UAU, l’UAU di ieri e quella rinata nel 2020 e 2021. Necessariamente ciascuno di noi, reduci di UAU the original ha riscritto, a suo modo e ancora riscriverà, la storia di UAU e di Antonio Caronia. Pensare che una sola riscrittura, attuale e quindi provvisoria, sia l’unica fedele all’accaduto è ingenuo se non intellettualmente disonesto. Crediamo che il senso del convegno del 28/10 sia questo e non un altro.